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La sinistra italiana da sempre antinazionale

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Gli interessi nazionali vengono tranquillamente svenduti allo straniero da questa squallida classe di persone che dovrebbe essere deputata a difenderli.

Da numerosi sondaggi emerge come, per l’opinione pubblica, la classe politica italiana sia tra le più screditate e corrotte d’Europa.

Gli italiani sono disgustati e lo prova il crescente astensionismo alle elezioni. L’ennesimo governo nato grazie a giochi di palazzo che hanno stravolto i risultati delle urne, ha inferto un altro duro colpo alla credibilità di chi ci governa. Sono centinaia i politici ed amministratori locali indagati per reati inerenti alla loro attività e siamo giunti al paradosso di rifiutare opportunità importanti per l’Italia e gli italiani come l’assegnazione delle Olimpiadi a Roma, per la manifesta incapacità di impedire che si perpetrino reati di corruzione. Dolorosa rinuncia che non ha peraltro impedito alla giunta Raggi di perdere nel tempo molti pezzi per problemi giudiziari. Non si contano, poi, gli inquisiti e condannati che hanno tratto illeciti profitti dal business dell’accoglienza, per non parlare del gravissimo caso di Bibbiano che ha visto addirittura il sindaco coinvolto nei perversi meccanismi di sottrazione dei bambini alle legittime famiglie. Una corruzione così diffusa e radicata si riscontra forse solo nei paesi del Terzo Mondo.

La stragrande maggioranza dei politici italiani si dimostra del tutto amorale! Esemplare proprio la vicenda di Bibbiano: prima i 5 Stelle hanno suonato la grancassa contro il PD, accusato di difendere a spada tratta i propri uomini coinvolti, per poi far calare il silenzio una volta formato il governo con quello che loro, fino a poco prima, avevano definito “il partito di Bibbiano”. L’assenza di qualsiasi principio etico consente a ognuno di loro di cambiare facilmente idea, coalizione e di svolazzare tranquillamente da un partito all’altro, sempre e solo in funzione del proprio tornaconto personale. Il Presidente del Consiglio Conte, è stato capace di succedere a se stesso, cambiando maggioranza e stravolgendo completamente le linee guida del suo nuovo governo senza vergognarsi.

Certamente un uomo per tutte le stagioni! Un caso del genere, di una gravità estrema, avrebbe dovuto far scoppiare una rivoluzione se fossimo un popolo ancora in grado di indignarci veramente e scendere in strada per mostrare la propria rabbia. Siamo, purtroppo, un gregge che accetta di tutto, magari mugugnando, ma che alla fine si dimostra docile ed imbelle.

Tuttavia, è nei rapporti internazionali che i nostri politici mostrano il peggio di loro stessi. L’azione della maggior parte di loro appare finalizzata all’acquisizione di meriti presso capi di stato e di governo stranieri, di membri della commissione europea o di squali della finanza, in pratica verso quei “poteri forti” che condizionano e determinano la vita politica del nostro paese, proponendosi come servi e lacchè, disposti a governare per loro conto. Gli interessi nazionali vengono tranquillamente svenduti allo straniero da questa squallida classe di persone che dovrebbe essere deputata a difenderli.

Sintomatico è il caso Gozi, ex sottosegretario nei governi Renzi e Gentiloni passato nell’esecutivo del francese Macron. Chiedersi di chi facesse gli interessi quando era membro del nostro governo sembra assolutamente lecito. Con il cambio di casacca, questo signore si è potuto portare dietro la conoscenza di delicatissimi dossier e di informazioni riservatissime per la nostra sicurezza nazionale, prima tra tutti la questione libica. Ha potuto mettere al corrente di notizie top secret un governo che si dimostra ogni giorno di più nemico dell’Italia. Di fronte a quello che possiamo definire un vero e proprio tradimento, non ci sono levate quelle veementi proteste che ci si sarebbe dovuto aspettare. Solo qualche blanda critica controbilanciata dai molti che hanno sostenuto la piena legittimità di tale comportamento. Se a questo aggiungiamo che a Sandro Gozi, fin dal 2014, è stata conferita la prestigiosa onorificenza della Legion d’Onore francese i sospetti diventano quasi certezze! Proprio in questi giorni, tale personaggio è stato costretto alle dimissioni da Macron perché, nel frattempo, è emerso come lavorasse anche per Malta! Questo anti-italiano, cittadino del mondo, come giustificazione, ha candidamente dichiarato: “Rimango determinato nella mia ambizione transnazionale”.

C’è da dire che Gozi è comunque in ottima compagnia, sono ben 13 gli esponenti del PD o affini che hanno ricevuto questo riconoscimento dalla Francia: Bassanini, De Benedetti, D’Alema, Fassino, Franceschini, Letta, Melandri, Pinotti, Pisapia, Prodi, Beppe Sala e Veltroni. A loro vanno poi aggiunti Emma Bonino, Scajola, Frattini e Prestigiacomo. Ora, se consideriamo che la Legion d’Onore si concede a chi ha reso particolari servigi alla Francia, una nazione, lo ripetiamo, che al di là delle ipocrisie, non possiamo certamente considerare amica, dubitare della loro lealtà nei confronti dell’Italia ci sembra più che lecito.

I nostri politici amano i nemici dell’Italia. Geoge Soros, responsabile dell’attacco alla lira nel 1992, anziché essere perseguito penalmente, grazie al sig. Prodi, si è visto conferire la laurea “honoris causa” dall’Università di Bologna oltre ad essere ricevuto con tutti gli onori ogni volta che viene in Italia.

Facendo una carrellata degli ultimi presidenti del consiglio, troviamo una concentrazione di figure che hanno dimostrato, nei fatti, di operare contro la nostra nazione. Monti è l’uomo di Bruxelles, della grande finanza, pieno di disprezzo per l’Italia e gli italiani, disprezzo che non perde occasione di ribadire, responsabile di una politica vessatoria che ci ha strangolato. Letta, vive ed insegna in Francia da dove ama pontificare contro di noi è entrato a far parte del nuovo Comitè Action Publique 2022, una commissione pubblica per la riforma dello Stato e della Pubblica Amministrazione in Francia che dipende dal governo e che è stata fortemente voluta dal presidente Emmanuel Macron. Renzi, recentemente cooptato nel gruppo Bilderberg, è quello che ha barattato concessioni sullo sforamento del nostro debito pubblico in cambio della garanzia di accogliere in Italia tutti gli immigrati provenienti dal nord Africa. Gentiloni, assieme alla Pinotti, è colui il quale, il 21 marzo 2015, senza dire nulla a nessuno, con il trattato di Caen, ha ceduto alla Francia 350 chilometri quadrati di mare tra Sardegna, Liguria ed Arcipelago toscano. Ricordiamo che dopo pochi giorni, il peschereccio “Mina” il cui equipaggio era ovviamente all’oscuro della cessione, venne sequestrato dalla gendarmeria francese e liberato soltanto dopo il pagamento di 8.000 euro.

Fortunatamente le recenti polemiche hanno scongiurato, per ora, la ratificazione del trattato. Conte, ricordiamolo, è “l’uomo che sussurrava alla Merkel”! Questa spregevole persona, nelle sue vesti di presidente del consiglio italiano, rassicurava il cancelliere tedesco, illustrando la sua strategia per boicottare l’azione di contrasto dell’immigrazione posta in atto dal ministro dell’Interno del suo stesso governo.

Purtroppo, gli attacchi alla nostra sovranità provengono anche dalla figura che dovrebbe rappresentare la nazione in tutto e per tutto: il Presidente della Repubblica. L’ex comunista Napolitano, da capo dello stato, ha più volte dichiarato come solo la cessione di sovranità all’Ue avrebbe potuto far crescere il nostro paese ed il suo successore, Mattarella, continua l’azione volta a minare la nostra indipendenza, chiedendo di trasferire sempre più potere all’Europa per scongiurare un ritorno al nazionalismo.

La Sinistra italiana, per ideologia e cultura è, da sempre, anti-nazionale. La sua capacità di assumere il controllo dei gangli vitali dello Stato, a cominciare dalla Presidenza della Repubblica, le ha permesso di governare malgrado sia minoranza nel paese. E’ necessario toglierle il potere al più presto. Ne va della nostra sopravvivenza. Come popolo e come nazione.

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